Domande di ristrutturazione vigneti 2014
Lo scorso 27 marzo, a seguito di due proroghe ufficiali da parte di AGEA sulla scadenza iniziale, si sono chiusi i termini relativi alla presentazione delle domande di adesione al programma di ristrutturazione vigneti per l’anno 2014.
La misura in questione ha lo scopo di favorire i piani di riconversione e ristrutturazione finalizzati ad aumentare la competitività dei produttori di uva da vino, nonché a razionalizzare e quindi rendere più idonei i vigneti della nostra regione alla meccanizzazione, parziale o totale, nel rispetto della normativa.
Il comparto vitivinicolo a livello regionale ha numeri sempre più importanti e lusinghieri, e riuscire a dare sostegno finanziario alle aziende che intraprendono la strada dell’ammodernamento e degli investimenti produttivi in tale settore è determinante.
Quest’anno, per la prima volta, è stato possibile riconoscere a premio anche gli interventi legati al miglioramento delle tecniche di gestione dei vigneti, in particolare le spese e le opere sostenute dalle aziende per la realizzazione di impianti irrigui annessi al vigneto.
Sempre quest’anno, per il tramite di Coldiretti Pordenone sono state presentate un numero considerevole di domande di adesione al bando di ristrutturazione, in gran parte inserite in un preciso piano collettivo, il quale permette di perseguire determinati obiettivi comuni oltre a garantire alle aziende interessate un punteggio più alto in grado di porle in posizioni più favorevoli in graduatoria.
Il varo di un piano collettivo, infatti, non ha solo il vantaggio di garantire alle aziende che vi partecipano ulteriori 20 punti ai fini della graduatoria finale , ma è l’occasione per raggruppare un’insieme di realtà produttive di una determinata zona attorno un progetto comune.
Il piano Coldiretti
In continuità con quanto proposto da Coldiretti nei progetti di ristrutturazione collettiva delle scorse campagne, il piano per questa campagna si è posto l’obiettivo di puntare ad una specializzazione varietale pur nella consapevolezza che ogni previsione sull’evoluzione dei consumi ha in sé elementi di incertezza e si fonda, sempre e comunque, sull’esame della situazione passata e presente. Pertanto, in considerazione dell’andamento dei mercati, sono state individuate due varietà che, nel loro insieme, cercano di assecondare la domanda e sulle quali si è voluto basare il piano collettivo di ristrutturazione e riconversione varietale. Nel garantire una differenziazione dell’offerta si è ritenuto comunque opportuno, oltre a valutazioni di mercato, tenere in debita considerazione anche le peculiari caratteristiche agronomiche ed enologiche dei singoli vitigni.
Obiettivo secondario, ma non trascurabile, del piano collettivo è stato quello di raggiungere un più elevato livello di meccanizzazione dei vigneti in un ottica di riduzione dei costi e quindi di una maggiore competitività .
Tutte le forme di allevamento introdotte sono adatte ad una meccanizzazione di tutte le operazioni colturali principali del suolo e sulla vite.
Il piano collettivo Coldiretti di Pordenone si è basato su due varietà a bacca bianca il Pinot Grigio e il Sauvignon, che più di altre, hanno incontrato l’interesse delle aziende vitivinicole.
La scelta varietale di cui sopra, è il frutto della saturazione delle quote produttive legate alla DOC Prosecco, i cui impianti avevano fatto da padrone negli ultimi bandi presentati.
Ancora una volta la nostra zona si conferma particolarmente vocata e predisposta verso impianti di vitigni a bacca bianca, che meglio si adattano alle esigenze aziendali e di mercato .
Il piano nel suo complesso ha visto l’adesione di 80 aziende viticole per una superficie complessivamente oggetto di ristrutturazione vicina ai 160 ettari.
Oltre al piano collettivo sono state presentate domande in forma individuale per una superficie ristrutturata vicino ai 30 Ha.
Impegni ed obblighi dei beneficiari
In attesa della pubblicazione delle graduatoria e della relativa ammissibilità le aziende sono comunque tenute al rispetto di alcuni obblighi fondamentali :
- le spese rendicontabili per la domanda in oggetto devono essere sostenute dopo la presentazione della stessa;
- i lavori di ristrutturazione e riconversione devono essere conclusi entro la seconda campagna successiva al pagamento dell’anticipo;
- le superfici impiantate devono mantenere inalterata la destinazione d’uso e non possono essere estirpate per almeno 10 anni dal collaudo;
- obbligo di rispettare, nella propria azienda, per i tre anni successivi alla data di riscossione del premio, i Cgo (Criteri di gestione obbligatoria), e le Bcc (Buone condizioni agronomiche ed ambientali).
valerio.tassan@coldiretti.it