Siamo prossimi alla fine dell’annata agraria: tempo di giornate del ringraziamento, di bilanci e riflessioni. Si dovrebbero tirare le somme sulle produzioni, sulla qualità dei prodotti, sull’andamento meteorologico, sulle varietà premianti o sulle colture emergenti; e invece, come ormai purtroppo accade da troppe stagioni, dobbiamo per forza ragionare solo su prezzi, speculazioni, di grande distribuzione e mercati che pretendono ma che non premiano la salubrità e la sicurezza alimentare. Dei passi in avanti si stanno facendo, ma in certi casi i risultati arrivano o arriveranno troppo tardi: basti pensare a quanti allevamenti hanno per sempre chiuso i battenti, a quanto si fatichi a ottenere un giusto prezzo per i prodotti ortofrutticoli, e quanto risulti oggi frustrante produrre cereali per non coprire nemmeno i costi di produzione. Tutto questo non è colpa del Buon Dio, che infatti continuiamo a ringraziare anche per non pensare che sia per forza scontato o dovuto quanto la terra produce. Dobbiamo allora impegnarci ancora di più per cambiare le cose, continuare nell’opera di sensibilizzazione, informazione, crescita culturale che sta portando in tutti i cittadini alla consapevolezza che così non si può continuare, che il cibo sano è un diritto per tutti e sacrosanto è un giusto prezzo per chi lo produce. Dobbiamo ancora incrementare lo sforzo affinché battaglie come quella per l’ etichettatura obbligatoria riescano a sfondare la resistenza delle lobby che hanno come unico interesse il profitto. L’agricoltura non può morire, perché oltre al cibo produce bellezza, territorio, smo! Un primo riconoscimento di t salute, socialità, lavoro, ambiente, turi utto questo è appena venuto con l’ abolizione per il 2017 dell’ Irpef agricola. Bene. Positivo. Ma noi vogliamo prima di tutto poter vivere, crescere ed investire per il giusto valore dei nostri prodotti. Il bilancio di una annata agraria lo si valuta anche attraverso il buon funzionamento della pubblica amministrazione che oggi ha raggiunto dei livelli di inefficienza non più tollerabili dalle imprese. Quello che sta succedendo con il grave ritardo sui pagamenti nel sistema assicurativo con la Pac e il Psr devono far riflettere.
Comunque bisogna anche vedere i passi avanti che sono fatti: abolizione mud rifiuti agricoli, abolizione passaporti veterinari, semplificazione registri per piccoli vinificatori, che sono il frutto del grande lavoro che la nostra organizzazione fa quotidianamente.
Questi risultati sindacali ottenuti ci devono poter aiutare a vedere il futuro in maniera ottimistica e caricarci di un nuovo slancio con la convinzione che se resteremo uniti supereremo anche queste difficoltà.
14 Ottobre 2016
SAN MARTINO: UN’ALTRA ANNATA GIUNGE AL TERMINE