Colgo lo spunto per la mia riflessione dall’articolo che ospitiamo da parte dell’ Ispettorato Forestale di Pordenone; in uno spirito di buoni rapporti ci ricordano alcuni vincoli da rispettare nelle aree lungo gli argini. Sono terreni, a volte demaniali ma spesso di proprietà, che necessitano di attenzioni particolari per condizioni ambientali o di sicurezza idrogeologica. Ma quante volte accade che i nostri terreni debbano scontare varie limitazioni alle colture, ai trattamenti, alla stagionalità, alle distanze di rispetto, per un bene comune ambientale, paesaggistico o sociale? Non sono qui a fare un processo a questi vincoli; in alcuni casi non se ne capisce il senso, ma in moltissimi casi sono giustificati e corretti. Voglio solo richiamare l’attenzione su un argomento che non è da sottovalutare. In parte il Governo ha rivolto un primo segnale di riconoscenza all’agricoltura produttrice non solo di cibo ma anche di ambiente e territorio: l’abolizione dell’Irpef dal 2017 ha anche questo significato. Ma dobbiamo continuare a far capire ai cittadini quanti sono i meriti dell’agricoltura nella gestione, conservazione dell’ambiente e del territorio, affinché la remunerazione dei nostri prodotti dia giusto compenso anche a questi risultati che sono a beneficio di tutti. La provincia di Pordenone ha vaste aree anche agricole all’interno di Parchi, zone Natura 2000, zone ZPS e SIC, senza dimenticare le molte norme locali previste dai regolamenti comunali di polizia rurale. Norme eque e utili necessitano però di due condizioni: cittadini consapevoli e rispettosi del bene immateriale prodotto dai contadini e contadini consapevoli e rispettosi dei diritti dei cittadini e dell’ambiente. Recentemente alcune aziende non hanno ottenuto il rinnovo delle concessioni demaniali lungo l’asse del Tagliamento; in questo caso sembra non calibrato e improduttivo l’intervento della Regione, volto a riconvertire a prato terreni considerati erroneamente abbandonati ma in realtà da molti anni coltivati e curati. Chi gestirà in futuro queste aree? Chi sosterrà i costi della manutenzione? Facile prevedere distese di boscaglia dove fino ad oggi si alternavano colture a seminativi. Forse con una puntuale verifica in loco delle aree ci di renderebbe conto di quanto è importante la presenza degli agricoltori, evitando così il rischio che in futuro si debba assistere al degrado e abbandono di una parte importante del nostro territorio.
Più cittadini consapevoli garantiranno anche più enti consapevoli, per una convivenza fruttuosa e "naturale" di agricoltura e ambiente.
16 Novembre 2016
AGRICOLTURA E AMBIENTE: EQUILIBRI DA MANTENERE