21 Luglio 2009
Al Brennero per verificare le contraffazioni che danneggiano il made in Italy agroalimentare

Prosciutto cecoslovacco destinato a Parma, latte fresco dalla Germania diretto a Mantova, pomodori dall’Olanda spediti a Verona e Padova, pomodorini dall’Olanda diretti a Cerigliola in provincia di Foggia patria del tipico ortaggio a grappolo e ancora albicocche congelate destinate a fare succhi di frutta in un industria di trasformazione di Merano, e ancora cagliate dalla Germania e spedite a Napoli per esser trasformate in mozzarelle.
Questi sono i risultati di alcune verifiche che la delegazione della Coldiretti di Pordenone guidata dal presiedente provinciale Cesare Bertoia e dal direttore Roberto Palù,  ha potuto vedere con i propri occhi al Brennero nell’operazione verità, iniziativa organizzata nell’ambito della mobilitazione promossa dalla Coldiretti per difendere il Made in Italy e sollecitare il Governo ad approvare l’etichettatura obbligatoria dell’origine di tutti i prodotti agroalimentari che ha avuto l’obiettivo smascherare le derrate agroalimentari che arrivano dall’estero e che diventano Made in Italy quando superano il confine.
Presenti tra gli altri alla mobilitazione il ministro alle Politiche agricole Luca Zaia e il presidente nazionale Sergio Marini.
“Siamo soddisfatti – commenta il presidente Bertoia – ciò che abbiamo visto conferma quanto Coldiretti sta dicendo. Oggi (mercoledì 22) saremo al valico di Tarvisio con circa duecentocinquanta imprenditori agricoli della Coldiretti di Pordenone per fare altrettanto insieme alle delegazione di Udine, Gorizia, Trieste, Treviso e Belluno. Ci auguriamo – conclude Bertoia - che questo possa definitivamente convincere il Governo ad approvare il decreto sull’etichettatura”.
Soddisfatto anche il direttore Palù che aggiunge: “Ho sentito direttamente dal ministro, presente alla mobilitazione che si attiverà perché il decreto possa avere il corso più breve affinché vada in vigore. Quello che abbiamo visto oggi è scandaloso. È una truffa per i consumatori ed è una concorrenza sleale per i nostri produttori agricoli. Oggi – va avanti il direttore – saremo a Tarvisio a controllare i Tir e ci siamo organizzati per cucinare alla griglia carne esclusivamente italiana anzi della provincia di Pordenone che la cooperativa Cipa di Prata di Pordenone che ha aderito al progetto di Coldiretti per una filiera agricola tutta italiana ci ha messo a disposizione. Speriamo – conclude Palù – che quanto stiamo facendo sia sufficiente a scardinare un sistema che ha resto il mercato agroalimentare porsi in una posizione di scarsa trasparenza”.

Il ministro Zaia con a destra il presidente della Coldiretti Nazionale Sergio Marini e alle spalle il direttore di Coldiretti Pordenone Roberto Palù.

Il presidente della Coldiretti Nazionale Sergio Marini (sulla destra) e al centro il presidente della Coldiretti di Pordenone Cesare Bertoia


Foto di gruppo al Brennero


Foto della manifestazione


Momento della verifica al valico del Brennero