La questione cinghiali non è solo un problema economico ma anche di carattere ambientale e sociale. Questo concetto è  stato ribadito nell’ultimo incontro organizzato a Meduno alla Comunità montana che ha fatto seguito a quello dov’erano presenti i portatori di interesse.
L’ultimo incontro, invece, ha assunto un carattere più politico ed è stata l’occasione per fare un’analisi della situazione ma soprattutto è stato il contesto per valutare gli interventi che devono essere adottati per far fronte all’emergenza.
Un aspetto da rilevare e che fra i numerosi presenti, dagli esponenti della Provincia a quelli della Comunità montana e dai funzionari della Regione, è emersa la volontà di individuare una strategia sinergica che ci deve portare a lavorare insieme affinché da un’azione comune possano urgentemente arrivare delle risposte concrete.
Il controllo della fauna e i prelievi, la suddivisione del territorio per zone, la questione burocratica relativa alle domande di indennizzo che devono essere semplificate e più veloci ed adeguate anche nei risarcimenti, sono stati i principali argomenti trattati.
Bisogna rilevare che sotto questo aspetto abbiamo assistito ad una disponibilità che ci ha soddisfatto che ci porta ad essere maggiormente anche se prudentemente ottimisti di fronte ad una emergenza che si protrae da troppo tempo.
Come Coldiretti giudicheremo comunque i fatti e di conseguenza i risultati che fino ad oggi sono stati scarsi se non inesistenti e non esiteremo a denunciare e a proseguire nella nostra azione se non ci sarà uno sbocco concreto così come saremo altrettanto espliciti a rendere pubblicamente noti coloro che contribuiranno fattivamente ad adottare misure efficaci per il contenimento del problema e nel dare  risposte ai bisogni delle aziende.