La cultura della prevenzione con la collaborazione, le conoscenze e la formazione, sono elementi strategici per limitare gli infortuni.
Questo in estrema sintesi quanto è emerso durante i corsi di formazione per il rilascio dei patentini fitosanitari a seguito dell’accordo di collaborazione tra Coldiretti e l’Ass n. 5, dipartimento prevenzione.
Concetti che sono stati ribaditi durante gli interventi e tra questi quello del dottor Lucio Bomben che in qualità di direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Ass n. 5 Friuli Occidentale, ha spiegato innanzitutto come la struttura che dirige operi con cento e 53 operatori (medici, veterinari, chimici, biologi, tecnici della prevenzione assistenti sanitari, amministrativi ecc.) su dodici sedi su tutta la provincia di Pordenone.
"Abbiamo attuato –ha sottolineato- un nuovo modo di operare, ritenendo indispensabile porre la persona al centro della missione e di ogni progetto istituzionale".
Bomben ha rilevato come ci sia la volontà di implementare collaborazioni con soggetti privati accreditati.
"Abbiamo la consapevolezza –ha sostenuto- che la sinergia migliori le opportunità di accesso del cittadino ai servizi e rappresenti un vantaggio per assecondare i bisogni della persona e delle imprese e in questo senso –ha concluso- la collaborazione con Coldiretti ha proprio questo scopo".
Dal canto suo, il dottor Carlo Venturini, direttore della struttura complessa del Dipartimento di Prevenzione che si occupa di sicurezza sui luoghi di lavoro, ha rilevato come l’equipe che coordina abbia iniziato un percorso di conoscenza sullo stato di fatto del mondo agricolo per l’ambito della sicurezza delle persone.
Dalla presentazione dei dati per il 2015 ha messo in risalto come il lavoro svolto abbia portato ad una verifica di 31 aziende agricole; 101 trattrici, 31 depositi. Ciò ha evidenziato 51 difformità sulle macchine agricole (protezione ribaltamento, parti calde, parti in movimento e cinture di sicurezza), 1 difformità sui depositi di fitosanitari con 17 aziende agricole sanzionate.
Da queste esposizioni, Carlo Bolzonello, responsabile dei tecnici della prevenzione, ha rilevato come l’agricoltura sia uno dei settori più a rischio.
"Gli infortuni –ha spiegato- sono molteplici in quanto le attività svolte sono molto differenziate. Solo una cultura di prevenzione del singolo operatore –ha detto in proposito- può evitare il momento da mona (titolo di un recente convegno organizzato a Pordenone) che può ridurre il rischio dell’evento avverso.
Il dato positivo –ha concluso- è che diminuisco gli infortuni a fronte di un aumento delle malattie professionali".
Da considerare, inoltre, i dati esposti sull’andamento infortunistico (dati Inail) in Friuli Venezia Giulia. Nel 2014, la situazione fotografava 462 casi che nel 2015 si sono attestati 494 unità, con un incremento del 7 per cento; da rilevare un infortunio mortale a Pordenone.
Altri dati che devono far riflettere sono che il 37 per cento del totale di morti sui luoghi di lavoro in Italia nel 2015 riguardano l’agricoltura e di questa percentuale il 60 per cento è riconducibile allo schiacciamento dalla macchina agricola.
Infine, fa ragionare anche il dato che il 50 per cento degli infortuni, avviene nella fascia d’età fra i 35 e 55 anni.
Al termine di questa presentazione, i responsabili del dipartimento prevenzione, hanno annunciato che nel 2016 proseguiranno i controlli su altre 32 aziende agricole nella provincia di Pordenone, comprese alcune stalle, sempre nell’ambito della prevenzione sui luoghi di lavoro.
14 Aprile 2016
CULTURA DELLA PREVENZIONE PER LIMITARE GLI INFORTUNI