17 Marzo 2009
due giornate sulla cooperazione per una filiera agricola tutta italiana

 La Coldiretti di Pordenone, ha organizzato due giornate che sono state dedicate interamente alla cooperazione.
Obiettivo dell'iniziativa è stata quella di presentare il progetto di Coldiretti che riguarda la Cooperazione e denominato: una filiera agricola tutta italiana firmata e condivisa.
In una logica di condivisione sono stati coinvolti e quindi invitati agli incontri i componenti del consiglio provinciale, i rappresentati delle cooperative della provincia di Pordenone e i segretari di zona con i funzionari della federazione.
In tutti gli incontri è intervenuto Giorgio Grenzi che in qualità di responsabile del progetto per la Confederazione, ha presentato i contenuti e gli obiettivi della proposta che Coldiretti sta attivando su tutto il territorio nazionale.
In tutti gli incontri hanno naturalmente partecipato il presidente provinciale Cesare Bertoia e il direttore Roberto Palù.
Bertoia in proposito ha affermato come la Coldiretti di Pordenone abbia inteso organizzare questa iniziativa come momento di sensibilizzazione e informazione.
Dal canto suo Palù ha posto in rilievo l'importanza del progetto e quindi l'opportunità di dialogare con il territorio per rendere partecipi tutti gli attori che sono coinvolti nel mondo cooperativo.
Grenzi ha innanzitutto spiegato come Coldiretti abbia tentato di costruire un filiera in collaborazione con l'industria e la Gdo (Grande distribuzione organizzata), senza però trovare risposte soddisfacenti a dare una risposta positiva alle imprese agricole. "Il sistema industriale - ha detto in proposito - vende marchi, ma non spiega l'origine dei prodotti impiegati e trasformati mentre la Gdo - ha aggiunto - punta ai prodotti civetta e Dop, per vendere poi prodotti a proprio marchio dove la materia prima impiegata o è straniera o italiana pagata alle imprese agricole a prezzi stracciati".
Grenzi ha quindi spiegato come tra gli obiettivi del progetto ci sia proprio quello di poter restituire valore aggiunto alla produzione agricola italiana e quindi reddito alle imprese.
"Oggi - ha concluso - dobbiamo lavorare sul territorio con la convinzione che quello che stiamo facendo è un progetto per il futuro, senza lasciare deleghe in bianco a nessuno, perchè l'agricoltura è ritornata centrale perchè basata sull'economia reale".