28 Giugno 2009
I 35 anni di fondazione della Cipa sulla filiera agricola tutta italiana

Una filiera agricola tutta italiana, è stato il tema del convegno che la Cipa (Cooperativa intercomunale produttori agricoli) di Prata di Pordenone, ha organizzato in collaborazione con la Coldiretti di Pordenone e il patrocinio dell’Amministrazione comunale in occasione del trentacinquesimo anno di fondazione,.
In qualità di relatore ha partecipato Mauro Tonello coordinatore nazionale di Coop Coldiretti. Sono inoltre intervenuti il vice presidente della Regione e assessore regionale alle Attività produttive Luca Ciriani, Cesare Bertoia presidente della Coldiretti di Pordenone e Sergio Rizzi presidente della Cipa.
I saluti di rappresentanza sono stati portati dall’assessore Giuseppe Pedicini per la Provincia, da Nerio Belfanti sindaco di Prata di Pordenone e da Dario Emacora presidente della Coldiretti del Friuli Venezia Giulia. Presenti tra gli altri il direttore regionale di Coldiretti Elsa Bigai e quello provinciale Roberto Palù oltre a numerosi sindaci della provincia di Pordenone.
“Oggi noi siamo credibili, perché anni fa siamo partiti con un progetto che legittima il ruolo dell’agricoltura italiana”.
Questo l’esordio di Tonello che ha spiegato il percorso che ha portato Coldiretti ha costituire Coop Coldiretti.
“Il progetto – ha continuato – è per il Paese, per difendere la qualità, la sicurezza alimentare e il Made in Italy. Le fondamenta del nostro progetto – ha rilevato – partono dall’origine e dall’applicazione delle regole che distinguano il prodotto agroalimentare italiano da un altro che è anonimo. Le regole – ha aggiunto - devono essere applicate e oggi – ha evidenziato – ci troviamo di fronte ad in un incomprensibile stop parlamentare che doveva decidere sull’etichettatura obbligatoria che diventa lo strumento per salvaguardare i produttori e i consumatori. Un filiera agricola tutta italiana – ha concluso – è una risposta concreta alle esigenze  delle imprese e della collettività per dare trasparenza a tutta le filiera agroalimentare”.
Concetti che sono stati ripresi dal Ciriani che ha innanzitutto ricordato come la storia della Cipa rappresenti 35 anni di lavoro, di fatica e di passione.
“La storia del Nord Est – ha detto – che ha creato la ricchezza del nostro territorio. La crisi – ha continuato – ha cancellato tutto questo. Bisogna rilanciare la sfida, cogliendo le opportunità ma  - ha sottolineato - bisogna rivedere le regole perché l’agricoltura italiana, ma le attività produttive nazionali in genere non subiscano una concorrenza sleale a causa della contraffazioni”.
Dal canto suo Bertoia ha ricordato come la Cipa sia un esempio concreto che può far calare e concretizzare il progetto Coldiretti sul territorio locale.
“Stiamo lavorando – ha affermato – perché le imprese possano recuperare il valore aggiunto perduto. Il nostro progetto è di grande respiro e al mondo cooperativo chiediamo – ha concluso – la responsabilità del confronto per valutare le opportunità e gli obiettivi di quanto proponiamo”.
Rizzi ha quindi narrato la storia della Cipa e i principi per cui è stata fondata.
“Gli obiettivi della Cipa di ieri – ha rilevato – sono gli stessi del progetto Coldiretti. Garantire la qualità e l’origine dei prodotti, accorciare la filiera per dare vantaggi ai produttori e ai consumatori. Ci sentiamo in sintonia con Coldiretti – ha aggiunto – e tutto questo è stato possibile grazie alla lungimiranza dei soci fondatori, degli attuali soci e dei collaboratori che oggi consentono di  raggiungere gli obiettivi che ci siamo preposti. Con Coldiretti – ha terminato – proseguiremo su questa strada”.
A conclusione del convegno sono stati premiati con una targa ricordo Anselmo Agnoletto, primo presidente della Cipa, Nicolò Parro, che gli è subentrato e il socio Antonio Piccinin che tra l’altro fu il primo norcino e macellaio della cooperativa.