23 Settembre 2011
Ici fabbricati rurali

 Ennesimo balzello per le imprese agricole. Per evitare di pagare l’Ici non dovuta su fabbricati rurali, gli uffici della Coldiretti di Pordenone dovranno fare una corsa contro il tempo.
Il Decreto Sviluppo (art. 7 Dl 70/2011) approvato lo scorso 7 luglio ha introdotto importanti novità per i fabbricati rurali. In particolare ha definitivamente stabilito che nel caso in cui un fabbricato abbia i requisiti di fabbricato rurale ai fini fiscali, ma sia iscritto al catasto in una categoria diversa da immobile rurale ad uso abitativo (A6) e immobile rurale strumentale (D/10) per essere riconosciuto come tale dovrà essere presentata all’Agenzia del Territorio l’apposita domanda di variazione della categoria  catastale.
“Il fatto è –spiega il direttore Roberto Palù- che fino a ieri non c’erano le istruzioni su come presentare questa variazione e ora, a soli pochi giorni dalla scadenza è stato pubblicato il modello con sui inoltrare questa comunicazione. A questo proposito –conclude il direttore- stiamo organizzando il servizio in tutti i nostri uffici per rispondere al meglio ai bisogni delle imprese agricole associate”.
La scadenza, infatti, è il 30 settembre e sono diverse migliaia solo le imprese agricole della Coldiretti che dovranno adempiere a questo ulteriore laccio burocratico.
“Speriamo –afferma il presidente dell’organizzazione agricola Cesare Bertoia- che una volta per tutte si possa definire la questione relativa ai contenziosi con i Comuni. L’incognita –afferma Bertoia- è che gli agricoltori dovessero pagare due volte, se l’Ici fosse stata applicata ai fabbricati rurali. Invece –spiega il presidente- la capacità contributiva espressa dai fabbricati medesimi è compresa nel reddito dominicale dei terreni ai quali risultano asserviti e, in quanto tale –conclude Bertoia- è già assoggettata al tributo comunale”.
In questi mesi Coldiretti ha seguito da vicino tutto l’iter legislativo per evitare sorprese e ora è in grado di assistere tutte le imprese agricole. Considerati i pochi giorni che mancano alla scadenza, Coldiretti sta informando tutte le aziende che potrebbero essere interessate dal decreto. Resta inteso che chi non ricevesse comunicazione e presume di dover fare la variazione può rivolgersi all’ufficio di zona più vicino.