29 Luglio 2011
Il progetto cinghiali è una risposta concreta

 “Il progetto cinghiali è l’anticipo dell’apertura della caccia anche nelle zone tradizionali sono lo strumento concreto per prevenire i danni che gli ungulati provocano alle coltivazioni agricole”.
Questa è la dichiarazione del presidente della Coldiretti di Pordenone Cesare Bertoia, dopo il bilancio relativo agli ultimi mesi, dell’attività svolta sul territorio, atta a gestire il fenomeno provocato dai cinghiali e che in passato aveva causato forti perdite di raccolti e quindi di reddito per le imprese agricole.
“Il progetto cinghiali –spiega Bertoia- è il metodo razionale, scientifico ed efficace che ci ha consentito, di raggiungere risultati importanti. Determinanti –va avanti il presidente- sono stati la collaborazione e il coinvolgimento che hanno consentito un lavoro di squadra tra la Comunità montana, l’assessore provinciale alla caccia Stefano Zannier, gli uffici regionali e naturalmente le Riserve di caccia, i cacciatori, con la consulenza di esperti e la nostra organizzazione agricola con i nostri associati. Il gruppo ha operato in maniera compatta anche se -spiega Bertoia- c’è ancora qualche riserva che non ha aderito e non dimostra la volontà di collaborare, condizione che lascia scoperte porzioni di territorio dove le aziende continuano a subire danni consistenti”.
A fronte di quest’ultima dichiarazione Bertoia aggiunge: “In particolare nei comuni di Pinzano al Tagliamento e Polcenigo, le incursioni dei cinghiali sono numerose e provocano danni pesanti non solo sui terreni seminati ma anche sui pascoli delle malghe. Se la situazione non cambierà, saremo costretti ad agire nei confronti di chi in questa maniera non consente di risolvere il problema in maniera avveduta. Credo fermamente –conclude Bertoia- che il progetto messo in atto sia la dimostrazione concreta che i problemi vanno governati facendo squadra per l’interesse degli agricoli, dei cacciatori e per la difesa del nostro territorio”.