15 Aprile 2011
Il sistema informatico della Regione paralizza la viticoltura Coldiretti denuncia una situazione insostenibile

Il settore vitivinicolo rischia la paralisi. A lanciare l’allarme è la Coldiretti di Pordenone che punta il dito nei confronti della Regione.
“Il comparto – dichiara il presidente provinciale dell’associazione- non può essere più gravato da una burocrazia regionale che blocca l’intero settore primario. I nostri uffici vivono quotidianamente i problemi dei soci ai quali non riusciamo più dare risposte e non certo per mancanza di volontà”.
Il motivo di fondo è il nuovo sistema informatico della Regione(Siagri), unico strumento per presentare le pratiche vitivinicole  che possono essere inoltre solamente online. Il problema è che il sistema informatico regionale  non si interfaccia con quello nazionale. In buona sostanza tutto questo comporta l’impossibilità di presentare le domande. Non solo, da più di tre giorni il sistema è bloccato. Il motivo, da fonti della regione, è determinato da una attesa per un aggiornamento di alcuni dati.
Intanto sono centinaia le imprese agricole vitivinicole in provincia di Pordenone che si trovano impossibilitate a procedere a estirpi e reimpianti di vigneti.
“Questo significa –continua Bertoia- che nonostante la crisi ci sono aziende che innovano e investono. In questa situazione –rileva il presidente- non possono togliere i vecchi vigneti e non possono piantare quelli nuovi. Non solo, non c’è neppure la possibilità del trasferimento dei diritti, indispensabili per chi vuole aumentare la superficie vitata. In poche parole –conclude Bertoia- non si può lavorare”.
Gli uffici sono bersagliati dai soci che non possono più aspettare.
“Hanno ragione –spiega il direttore-. La maggior parte le aziende hanno ordinato ancora lo scorso anno le nuove viti da piantare e adesso si trovano con le barbatelle che germogliano e l’impossibilità di metterle a dimora. Forse qualcuno si dimentica che un impianto di vigneto non è un cantiere edile che può fermarsi, perché l’agricoltura è legata alle stagioni. Questo lavoro o si fa ora o va tutto all’aria. A questo punto –conclude Palù- ognuno si prenda le proprie responsabilità anche quelle economiche che riguardano i mancati investimenti e le perdite di reddito”.
Il sistema informatico regionale così integrato con il fascicolo aziendale, non consente ne in tempi brevi, ne con il buon senso di sanare le posizioni.
“A fronte di ciò –entra nel merito Bertoia- ci vuole una buona dose di volontà politica. Bisogna quanto prima che, chi ha la competente autorità per decidere, definisca i termini anche temporali, oltre che tecnici per dare risposte alle imprese.
Chiamarsi fuori da questa responsabilità –osserva il presidente- significa non dare futuro a molte imprese soprattutto a quelle con una forte vocazione vitivinicola. Per chi poi –aggiunge il presidente- sta dicendo che la causa di questa situazione è della Coldiretti si sta sbagliando di grosso. La capacità, l’intelligenza e la coerenza della politica e dei nostri amministratori si misura proprio in queste circostanze. Resta poco da aggiungere. Sappiamo che ci resta la piazza, come ultima spiaggia. La determinazione – conclude Bertoia- non ci manca e lo dimostreremo”.