Anche la Coldiretti di Pordenone parteciperà all’operazione verità alle frontiere a partire da martedì 21 luglio al Brennero.
Intanto una delegazione dell’organizzazione agricola guidata dal presidente Cesare Bertoia e dal direttore Roberto Palù e il vice Walter D’Agnolo, è stata ricevuta dal presidente della Provincia Alessandro Ciriani, presente tra gli altri anche l’assessore provinciale all’Agricoltura Michele Boria e dal Prefetto di Pordenone Francesco Cappetta e vice Prefetto aggiunto Andrea Merola ai quali sono state esposte le ragioni della mobilitazione. In entrambi i casi sono stati organizzati due appositi presidi.
Inoltre, mercoledì 22 luglio, oltre duecentocinquanta imprenditori agricoli della Coldiretti di Pordenone raggiungeranno di buona mattina il valico di Tarvisio e si uniranno alle delegazioni di Udine, Gorizia e Trieste oltre che di Treviso e Belluno dove inizieranno i controlli del Tir, per verificare l’origine e la tipologia dei prodotti agroalimentari.
A spiegare i motivi della mobilitazione è lo stesso presidente Bertoia: “Vogliamo difendere il latte e i formaggi Made in Italy minacciati dalle importazioni di sottoprodotti e semilavorati industriali che vengono spacciati come italiani per la mancanza di un corretto sistema di etichettatura. Lo abbiamo spiegato - continua Bertoia - al presidente della Provincia e al Prefetto che hanno condiviso la nostra battaglia e hanno assicurato il loro sostegno e interessamento”.
“Domani (martedì 21) – rileva Palù – saremo al valico del Brennero con un nutrita delegazione di Pordenone con tanti altri allevatori che giungeranno da tutta Italia. Dal Brennero – continua il direttore - passano in Italia miliardi di litri all'anno di latte, cagliate e polveri destinati a finire in tavola senza alcuna informazione ai consumatori. Faremo altrettanto mercoledì a Tarvisio e poi ci sarà un bliz giovedì all’esterno di un supermercato. Quest’ultima iniziativa - va avanti il direttore - ha l'obiettivo di difendere il Made in Italy dalle stalle allo scaffale degli stessi supermercati dove chiediamo una etichettatura trasparente sui prodotti alimentari importati. Insomma – conclude Palù – se il consumatore acquista latte, mozzarelle o altri formaggi, deve essere informato da dove proviene la materia prima e con cosa sono fatti i prodotti trasformati”.
Presidio in Provincia con la consegna del documento sulle ragioni della mobilitazione. Al centro Alessandro Ciriani, Michele Boria con Cesare Bertoia e Roberto Palù |
Presidio in Prefettura
L’incontro con il Prefetto: da sinistra Palù, Cappetta, Merola, Bertoia e D’Agnolo. |