L’Indicazione Geografica Protetta (IGP) della "PITINA" è ormai ad un passo dal riconoscimento.
Si è svolta il 12 ottobre a Maniago la riunione di pubblico accertamento della IGP "Pitina", di fronte ad una sala gremita di persone, nella quale i funzionari del Ministero hanno dato lettura pubblica del "Disciplinare di produzione", raccogliendo le eventuali osservazioni dei produttori.
Ora la proposta di disciplinare, recepite le osservazioni ritenute opportune, verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana attendendo 30 giorni per raccogliere eventuali opposizioni.
Terminata senza intralci questa fase, la domanda verrà trasmessa all’Unione Europea che la esaminerà a propria volta e, ove conforme al Regolamento, la pubblicherà sulla Gazzetta Ufficiale europea. In questo caso l’attesa di eventuali opposizioni durerà sei mesi, oltre i quali verrà finalmente concessa la registrazione, che sarà formalizzata con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.
Da questo momento la Pitina potrà fregiarsi del marchio IGP.
Il disciplinare proposto stabilisce che la "Pitina" è ottenuta da un impasto costituito da una frazione prevalentemente magra di carne di una delle seguenti specie: ovino, caprino, capriolo, daino, cervo, camoscio; e da una frazione prevalentemente grassa di pancetta o spallotto di suino.
La Pitina esternamente si presenta di forma semisferica di colore compreso tra il giallo dorato ed il giallo bruno; il colore interno al taglio è compreso tra il rosso vivace ed il bordeaux carico con la parte più esterna più scura. Al taglio l’impasto si presenta magro con grana molto fine. Il sapore è complesso e sapido con un caratteristico aroma di fumo.
Il territorio di produzione e limitato ai comuni di Andreis, Barcis, Cavasso Nuovo, Cimolais, Claut, Erto Casso, Frisanco, Maniago, Meduno, Montereale Valcellina, Tramonti di Sotto, Tramonti di Sopra.
Il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta) cosa indica? Indica un prodotto originario di un determinato luogo, regione o paese, alla cui origine geografica sono essenzialmente attribuibili una data qualità, la reputazione o altre caratteristi che e la cui produzione si svolge per almeno una delle sue fasi nella zona geografica delimitata.
Tra i presenti il presidente e direttore della Coldiretti rispettivamente Cesare Bertoia e Antonio Bertolla e l’Assessore Cristiano Shaurli, che ha affermato che questo riconoscimento, una volta concesso, va ad arricchire il già importantissimo patrimonio agroalimentare della nostra regione, ed anche la pitina può rappresentare un importante volano di sviluppo per il territorio di produzione.
13 Ottobre 2016
PITINA IGP RICONOSCIMENTO AD UN PASSO